La Lingua Siciliana è patrimonio identitario

vocabolario Lingua Siciliana

La Sicilia, con i suoi monumenti, opere d’arte, linguaggio, è depositaria di una Cultura che si è evoluta per millenni e millenni e che dà, al suo popolo, quella fisionomia che lo rende unico ed inconfondibile come la sua Lingua.

Il Siciliano non è un dialetto: è lingua madre evolutasi nell’arco di millenni, felicemente contaminata dall’incontro con molteplici culture, popoli e idiomi.

Nella Lingua Siciliana sono presenti, infatti, copiose tracce di numerose altre lingue, espressione di Civiltà del passato, con cui la Sicilia è venuta a contatto. I vocaboli appartenuti a idiomi diversi e che sono confluiti nella Lingua Siciliana sono il retaggio di importanti incontri avvenuti fin dalla remota antichità. Da ogni connubio tra Culture sono “figliate” nuove parole che hanno influenzato il modo di pensare del Siciliano, il modo suo di sognare, agire, creare.

Dal Grecozin” + “eirgo” (“vivere” + “escluso, chiuso, astenuto”) deriva il sicilianoZinircuovveroavaro”. Il vocabolo “Mischinu”, “poverino”, deriva dall’Arabomiskín”, mentre “Custurèri”, “sarto”, deriva dal Francese arcaico/normannocousturier”. “Vastèdda”, “pagnotta rotonda”, deriva dal Tedesco arcaicowastil”, “cibo”, così comeArrancari”, “muoversi con affanno”, viene dal Tedescorank” e “Sparagnari”, “risparmiare”, dal Tedesco spar”; e, ancora, “Anciòva”, “acciuga”, viene dal Portogheseanchova”, mentre “Addunàrisi”, “accorgersi”, proviene dal Catalanoadonar” (“notato”).

La Lingua Siciliana, peraltro riconosciuta come Lingua Madre autoctona ed a rischio di estinzione dall'UNESCO, oggi si mantiene ancora viva nel cuore degli appassionati nostalgici che continuano ad usarla solo nel contesto chiuso di un Cenacolo culturale. Ma la Lingua Siciliana non può e non deve essere un fatto di élite: perché non si estingua questo prezioso patrimonio occorre che scorra nella bocca di ogni Siciliano reso consapevole del suo valore identitario, solo così riprenderà forza e vigore! Oggi più che mai è necessario, quindi, conoscerla per riconoscersi in essa e mantenerla viva.

Il nostro impegno è rivolto, pertanto, a favorire la conoscenza e l'utilizzo della Lingua Siciliana nel linguaggio parlato, con l'utilizzo degli strumenti conoscitivi più appropriati, cominciando dall’infanzia mediante laboratori creativi.

La legge della Regione Siciliana n. 9 del 31 maggio 2011 avente ad oggetto la Promozione, valorizzazione e insegnamento della storia, della letteratura e del patrimonio linguistico siciliano nelle scuole” non ha avuto fino ad oggi attuazione, in quanto priva di finanziamento, nonostante il pericolo incombente di estinzione. Questa inadempienza ci induce sia a sollecitare le Istituzioni, affinché rendano operative le previsioni di legge, che ad organizzare attività ed eventi per diffondere la conoscenza della Lingua, della Storia e della Letteratura di Sicilia.

(con il contributo di Enzo Faraone, coordinatore Commissione Tradizioni,Lingua e Letteratura Siciliana)

                                                                                                         

                                                                                                               Marisa Falcone, responsabile Informazione